Afidi, cosa sono sono e come comportarsi

Afidi, cosa sono sono e come comportarsi
20 Maggio 2019 Alessia Zuppelli

Gli afidi che possono infestare il melograno sono Aphis gossypii Glover (afide delle Malvacee e delle Cucurbitacee) (Fig. 1) e A. punicae Passerini (afide del melograno).
La forma attera di A. gossypii ha dimensioni medio-piccole (1,6-2 mm di lunghezza) e colorazione che, nelle popolazioni che vivono su melograno, è verde marcio.
L’alata ha capo e torace nerastri, mentre l’addome è verdastro, come nell’attera. Si tratta di una specie polifaga, facilmente rinvenibile anche su melograno.
In Sicilia le infestazioni più frequenti si osservano sulle piante o negli impianti dislocati in vicinanza di agrumeti
punicae è strettamente vincolato al melograno.

L’attera (1,2- 1,6 mm di lunghezza), ha colore verde-giallastro, leggermente brillante. L’alata ha capo e torace nerastri, mentre l’addome è come nell’attera. Entrambe le specie iniziano l’infestazione in primavera in coincidenza con lo sviluppo dei nuovi germogli. Tuttavia, mentre le colonie di A. gossypii si sviluppano a partire dalle alate provenienti da altre piante, quelle di A. punicae hanno inizio dalle fondatrici nate dalle uova durevoli deposte nell’autunno precedente sui rametti, vicino alle gemme dormienti. Con l’innalzamento delle temperature, le colonie si accrescono rapidamente, invadendo tutta la nuova vegetazione. La massima densità numerica delle colonie è raggiunta nel periodo della fioritura (prima metà di maggio), in cui sono infestati i germogli, i fiori e i frutticini in accrescimento. Con l’indurimento dei germogli e l’innalzamento delle temperature, le due specie hanno differenti comportamenti. Nelle popolazioni di A. gossypii si differenziano le forme alate che abbandonano il melograno alla ricerca di nuovepiante ospiti. A. punicae si mantiene invece sulla pianta anche durante il periodo estivo, grazie a sparute coloniole formate da attere di piccole dimensioni, che trovano rifugio nei germogli di ricaccio e che sopravvivono alla canicola estiva riducendo l’attività metabolica e riproduttiva. Le colonie riprendono vigore e aumentano numericamente a settembre, quando le temperature si abbassano e l’umidità aumenta. In questo periodo, le colonie vanno a stabilirsi sulla pagina inferiore delle foglie o sui frutti. Dalla seconda metà di novembre, si differenziano le forme anfigoniche che produrranno l’uovo durevole. I danni arrecati consistono nella notevole quantità di linfa sottratta e nell’abbondante emissione di melata su cui si sviluppano le fumaggini. Nelle zone molto assolate, l’elevata quantità di melata prodotta può innescare un “effetto lente”, che può causare la causticazione di parte dei germogli. Un danno estetico è determinato dalle popolazioni tardo-estive, che imbrattano i frutti con la melata e provocano nell’epicarpo la formazione di ampie aree decolorate che deprezzano notevolmente il prodotto destinato al consumo fresco. Gli afidi hanno numerosi antagonisti naturali (Coleotteri Coccinellidi, Ditteri Sirfidi e Cecidomiidi, Neurotteri Crisopidi e Imenotteri parassitoidi dei generi Lysiphlebus e Aphidius), che, sebbene riducano notevolmente le popolazioni afidiche, non riescono a contenere significativamente i danni. Inoltre, la loro attività è piuttosto limitata nella tarda estate-inizio autunno, periodoin cui le colonie afidiche concentrandosi sui frutti, causano notevoli danni. L’uso di fitofarmaci specifici e autorizzati,Epik SL e Movento 48 SC (che ha ottenuto l’autorizzazione eccezionale per l’utilizzo su melograno contro afidi e cocciniglie dal 27 febbraio al 26 giugno 2019), si potrebbe rendere necessario nei giovani impianti, poiché le cospicue infestazioni possono causare ritardi nello sviluppo delle piante e sull’entrata in produzione. In ogni caso, i fitofarmaci devono essere impiegati con grande parsimonia, sia per non danneggiare le popolazioni dei nemici naturali che porterebbe a un complessivo aggravamento delle infestazioni dei vari fitofagi, che per non generare l’insorgenza di popolazioni resistenti, evento già constatato nelle coltivazioni specializzate di Alicante in Spagna (Juan et al., 2000). Una valida alternativa è rappresentata dalla Azadiractina, dal piretro e dal sapone potassico, tutti rimedi ammessi nel regime di agricoltura biologica.

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